Alla Juve l’inizio di ogni decennio è segnato da una controrivoluzione che pone fine a rivoluzioni fallimentari quanto incomprensibili. Il ritorno di Minnesota Max Allegri ha dissolto le nubi che si addensavano sulla Juve, sedotta dal sarrismo e frustrata dal toy boy Andrea Pirlo.
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Stagioni
La Juventus Campione d’Europa mette in bacheca tutti i trofei in palio durante la stagione, ma manca l’ultimo e più prestigioso: la Champions League persa a Monaco contro il Borussia Dortmund degli ex.
La Juventus scudettata centra l’obbiettivo Champions League dopo una stagione sofferta in campionato ma entusiasmante in Europa, con l’indimenticabile finale di Roma vinta ai rigori.
Alla Juventus si insedia la Triade e chiama Mister Lippi a guidare una squadra rinnovata negli uomini e nello spirito vincente. Dopo quasi 10 anni torna lo Scudetto e la nona Coppa Italia.
La stagione 93/94 è presto segnata da infortuni, cambi societari repentini e sconfitte cocenti. Note positive: Baggio conquista il Pallone d’Oro e Del Piero trascina la Primavera.
Confermato Trapattoni in panchina, la Juventus va all’attacco con gli acquisti di Vialli, Ravanelli e Möller e conquista la terza Coppa UEFA. Ma in campionato il Milan è ancora lontano.
Il ritorno della coppia d’oro Boniperti-Trapattoni non riesce a replicare i fasti del passato. La Juve ritorna in Europa ma manca all’ultimo la Coppa Italia. Il Milan è di un altro pianeta.
Stagione incubo per la Juve: persa subito la Supercoppa 5-1 contro il Napoli, infila una serie di sconfitte pesanti e termina il campionato al 7° posto, fuori dalle Coppe.
La Juve cresce alla distanza e porta a casa il terzo double continentale della sua storia: Coppa Italia contro il Milan e Coppa UEFA contro la Fiorentina.
La Juve è un cantiere aperto che in campionato arriva a malapena al terzo posto e in Coppa Uefa subisce la cocente eliminazione da parte del Napoli di Maradona.
È l’anno dei 90 anni celebrati in maglia rosa il 1° novembre 1987 nel match contro l’Avellino, ma è soprattutto un anno al di sotto delle aspettative.
In panchina arriva il notaio Rino Marchesi ad attestare la fine di un ciclo vincente. Platini ai saluti e all’addio al calcio giocato non riesce ad illuminare una Juventus senza fame.
Il Trap lascia in eredità un ricambio generazione riuscito a metà. Sul filo di lana la Juve conquista Coppa Intercontinentale e 22° scudetto, strappato all’ultima di campionato alla Roma.
Pochi i ritocchi apportati nell’estate 1984 alla rosa della Juve decisa a realizzare un grande slam. Tuttavia la stagione entrerà nella storia per la tragedia dello Stadio Heysel.
La Juventus centra il secondo double della sua storia. Cavalcata trionfale contro Roma e Verona per il 21° scudetto. Poi la Coppa delle Coppe vinta in finale contro il Porto.
La Juve Campione del Mondo ’82 si rafforza con Platini e Boniek, ma arriva solo seconda in campionato e perde clamorosamente la finale di Coppa Campioni contro l’Amburgo.
È l’anno della seconda stella sulla nuova maglia brandizzata Ariston. Portano fortuna ai bianconeri gli innesti di Bonini, Galderisi e Pablito Rossi.
Riaprono le frontiere e arriva dall’Irlanda Liam Brady. La Juventus parte male ma cresce alla distanza e rimonta la Roma. Decisivo lo scontro diretto, nella storia per il gol annullato a Turone.
Stagione interlocutoria per la Juventus, capace di buoni piazzamenti in tutte le competizioni, ma per la prima volta sotto la gestione di Giovanni Trapattoni, senza trofei.
La Juventus disputa un campionato in seconda fila, riuscendo comunque a portare a casa la sesta Coppa Italia della sua storia dopo una rocambolesca finale contro il Palermo.
La Juventus dei 51 punti viene riconfermata in blocco con gli innesti dei promettenti Virdis, Fanna e Verza. Scelta azzeccata che porta al secondo scudetto consecutivo.
Nuova era in casa Juve con il giovane Giovanni Trapattoni che guida la Juventus in una delle migliori stagioni della sua storia. Primo double con il primo trofeo continentale e 17° tricolore.