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Juventus 1990/1991

Scritto da:

Fino

In alto: Marco De Marchi, Gianluca Luppi, Nicolò Napoli, Júlio César, Dario Bonetti, Daniele Fortunato, Angelo Alessio, Pierluigi Casiraghi; Al centro: Eugenio Bergamaschi (Preparatore Atletico), Eugenio Corini, Massimo Orlando, Giancarlo Marocchi, Luigi Maifredi (Allenatore), Paolo Di Canio, Roberto Galia, Michele Serena, Roberto Sorrentino (Preparatore Portieri); Seduti: Valerio Remino (Massaggiatore), Roberto Baggio, Salvatore Schillaci, Stefano Tacconi, Adriano Bonaiuti, Luigi De Agostini, Thomas Häßler, Guido Rumiano (Massaggiatore).

Rivoluzione in campo e fuori per Madama che si lascia alle spalle la golden age bonipertiana per abbracciare la nuova era di Luca Cordero di Montezemolo, Nello Governato e Enrico Bendoni. Un team dirigenziale dalle grandi ambizioni che ha l’obiettivo di equagliare il Milan di Silvio Berlusconi, quindi immagine al potere e grandi acquisti. Uno su tutti, Roberto Baggio, che a Torino si ricongiunge con il gemello delle Notti magiche mondiali Totò Schillaci. Dino Zoff, ritenuto mediaticamente poco funzionale al maquillage, lascia il posto a Gigi Maifredi, profeta del calcio champagne, anche per i suoi trascorsi di rappresentante della Veuve. La società non bada a spese e fa arrivare a Torino il giovane Corini, il talentuoso Di Canio e il tedesco Häßler, campione del mondo in carica, e lo stopper brasiliano Júlio César. Tuttavia la stagione parte nel peggiore dei modi e diventa ben presto una specie di incubo: persa subito la Supercoppa 5-1 contro il Napoli, infila una serie di sconfitte pesanti e termina il campionato addirittura al 7° posto, mancando la qualificazione alle Coppe dopo 28 anni di presenza continuativa. Sfortunata anche in Coppa delle Coppe contro il Barcellona, la Juve è uno champagne sfiatato, un fallimento su tutta la linea. Mister Maifredi si dimette all’ultima di campionato mentre in Piazza Crimea si respira già aria di restaurazione.