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Juventus 1991/1992

Scritto da:

Fino

In alto: Massimo Carrera, Gianluca Luppi, Stefan Reuter, Júlio César, Stefano Tacconi, Jürgen Kohler, Lamberto Piovanelli, Pierluigi Casiraghi, Angelo Alessio; Al centro: Giuseppe Bosio (Coordinatore Staff Sanitario), Eugenio Corini, Andrea Caverzan, Claudio Gaudino (Preparatore Atletico), Giovanni Trapattoni (Allenatore), Roberto Sorrentino (Preparatore Portieri), Roberto Galia, Giancarlo Marocchi, Pasquale Bergamo (Medico Sociale); Seduti: Guido Rumiano (Massaggiatore), Salvatore Schillaci, Paolo Di Canio, Angelo Peruzzi, Sergio Brio (Vice Allenatore), Fabio Marchioro, Luigi De Agostini, Roberto Baggio, Valerio Remino (Massaggiatore).

Restaurazione in Piazza Crimea dopo la non riuscita rivoluzione champagne costata la mancata presenza della Juventus nelle Coppe europee dopo 28 anni. Giampiero Boniperti torna al timone come Amministratore Delegato e richiama a Torino il figliol prodigo Giovanni Trapattoni, reduce dalla discreta parentesi interista. L’aria è cambiata e gli acquisti faraonici sono un lontani, così come è lontana l’allure berlusconiana. Anche il Milan cambia timoniere e passa da Sacchi a Capello, ma la sostanza non cambia. A Torino Trapattoni cerca di ripetere il miracolo nerazzurro a tinte teutoniche e ottiene i due tedeschi Kohler e Reuter, mentre dalla Roma arriva il giovane portiere Angelo Peruzzi, che sfilerà ben presto e non senza polemiche il posto al veterano Tacconi, a cui si aggiungono i promettenti Massimo Carrera e da gennaio anche Antonio Conte. La Juve prova a insidiare il primato milanista ma si arrende nella seconda parte del torneo, complice una certa confusione tattica che vede protagonista il numero 10 Roberto Baggio, eterno dilemma per tutti gli allenatori della sua carriera. Il campionato per i bianconeri si chiude al secondo posto, con il sospirato ritorno in Coppa UEFA. Sfugge in finale la Coppa Italia contro l’emergente Parma di Nevio Scala. In foto l’undici titolare nella finale di ritorno persa per 2-0.